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Quando si parla di terapia conservativa dentale, ci si riferisce a un procedimento attuato per permettere il recupero completo di un dente, al fine di ottenere un risultato estetico ottimale.

Nell’articolo di oggi, il Dr. Cappi ci spiega la terapia conservativa dentale, soffermandosi sui vantaggi. 

Diversi metodi di restauro dei denti

La terapia conservativa dentale è un processo che si può ottenere per dei restauri diretti ed indiretti. Attraverso dei materiali “appiccicosi”, che si attaccano allo smalto ed alla dentina, è infatti possibile ristabilire un corretto aspetto esteriore dei denti.

Restauri diretti

Nel caso di restauri diretti, come le otturazioni, questa soluzione viene utilizzata in casi in cui una carie ha rovinato poca sostanza dentale.

Infatti, vengono chiamati diretti perché eseguiti direttamente dall’odontoiatra alla poltrona. Le otturazioni che vengono prodotte tendono a riprodurre fedelmente la porzione di dente mancante con compositi estetici, costituiti da una matrice organica, solitamente in resina, che conferisce la plasticità e l’adattabilità nella cavità cariosa. Inoltre, viene utilizzata una parte inorganica, come ceramica o vetro, che conferisce robustezza, resistenza alle abrasioni e lucentezza.

Restauri indiretti

In questi casi, detti anche intarsi, la ricostruzione viene effettuata in composito o ceramica, soluzioni confezionate nel laboratorio odontotecnico che riproducono la parte del dente che è stata persa per via della carie, e che vengono poi cementate in bocca. Si tratta di una metodologia complessa che comporta inevitabilmente la preparazione della cavità risanata, la presa dell’impronta e la cementazione finale.

Terapia conservativa, cosa sapere

Le terapie conservative sono possibili grazie all’ausilio di una diga di gomma, utile a evitare la contaminazione batterica e la salivazione del dente. Queste situazioni, oltre che essere dannose, possono anche comportare il fatto che i materiali adesivi da ricostruzione non rimangano attaccati alla superficie denta. 

Nei casi di carie profonde, l’intervento viene effettuato in anestesia locale. Dopo la scomparsa dell’effetto anestetico, il paziente potrebbe avvertire gonfiore e fastidio alla gengiva dovuto all’anestetico ed all’uncino stabilizzante la diga di gomma, ma il più delle volte questo disagio si risolve già dal giorno successivo.

Nel caso poi ci si trovasse davanti a delle lesioni cariose profonde vicine alla polpa si potrebbe avere un fenomeno di ipersensibilità pulpare, sensibilità al caldo/freddo o indolenzimento, per alcuni giorni dopo l’otturazione. Non ci si deve preoccupare perché si tratta solamente di una risposta fisiologica dell’organismo, e dura al massimo qualche giorno. Laddove dovesse durare di più sino a toccare anche qualche mese bisogna nuovamente rivolgersi al proprio dentista perché potrebbe essere necessaria una devitalizzazione del dente.

Per consigli maggiori, indicazioni pratiche, o un consulto da parte di un professionista non esitare a contattare il nostro centro.