La carie è una patologia molto diffusa e ne esistono di diversi tipi. Il Dr Diego Cappi aveva già affrontato la tematica in passato. Oggi, però, si focalizzerà sulle carie interdentale.
Carie
La carie è una patologia che lede i tessuti duri del dente, andando – quindi – ad intaccare lo smalto, la dentina e il cemento radicolare.
La carie interdentale
Si ottiene quando la lesione si sviluppa tra due denti a differenza di quelle comuni. Questo rende questa tipologia molto più insidiosa e difficile da individuare. La loro posizione rende difficile vedere la carie in tempo utile per evitare danni più gravi, come la distruzione di una parte del dente.
Come diagnosticarla
Questa tipologia di lesione interdentale può essere diagnosticata grazie agli strumenti a disposizione dei dentisti. Dal momento in cui non si possono vedere con una normale visita, è importante richiedere altri esami come:
- Le radiografie: si possono vedere le aree di contatto tra i denti. Il dentista può vedere le lesioni grazie alla radiografia
- Sistemi di transilluminazione: sfruttano la luce e illuminano il dente e rilevano l’immagine attraverso le telecamere. In questo modo, le aree demineralizzate, non visibile, vengono così intercettate.
La cura
È un processo irreversibile: il dente si buca e può essere curata con un’otturazione. Questo funziona quando il dente interessato è uno solo. Se, invece, la lesione riguarda due denti vicini, allora il dentista deve rimuovere il tessuto intaccato da entrambi i denti.
Prevenzione
In generale, per prevenire la carie si possono spazzolare i denti nel modo corretto. Ovviamente questo non è sufficiente. Le carie interdentali nascono dall’accumulo di batterie e lo spazzolino non arriva negli spazi tra i denti. Per prevenire questo genere di carie è importante utilizzare il filo interdentale o lo scovolino, andando così a rimuovere la placca nel punto di contatto tra i denti.